Thursday 31 July 2014

La Classifica dei siti italiani di fumetti - Fonte Nielsen - dati giugno 2013-giugno 2014

Nel mondo della pubblicità italiana, Nielsen è l'azienda di riferimento per quel che riguarda studi statistici e misurazioni. 

Anche per il mezzo Internet, Nielsen è partner di Audiweb, l'ente incaricato della misurazione. 
Come tutti i metodi ha i propri pregi e i propri difetti, ma quando un'azienda compie delle analisi per pianificare la propria campagna, in Italia ci sono essenzialmente Nielsen e ComScore, ma Nielsen è quello in testa.

Ecco quindi di seguito i risultati per tredici mesi che vanno da Giugno 2013 a Giugno 2014.

I siti che sono stati oggetto della rivelazione sono stati inizialmente un numero maggiore, ma per molti di essi non abbiamo ricevuto i risultati.

I valori in ordinata sono in migliaia e indicano il numero di persone che visitano il sito



Zerocalcare, dopo tanti mesi di indiscusso dominio, ha iniziato a calare, mentre si vede il trend di Fumettologica, in forte espansione


restringendo ai soli siti di informazione e approfondimento



zoommando su quelli con maggiore traffico
















vedremo nei prossimi mesi come sarà il trend

Monday 21 July 2014

LA CLASSIFICA (economica) DELLE CASE EDITRICI ITALIANE (parte 2) - ROI e ROS

Seconda parte dell’articolo. Se volete leggete prima la parte su ricavi e utili

Parliamo di ROI e ROS

ROI
Un termine molto usato in diversi contesti. In generale indica il ritorno economico su un investimento effettuato. Nel mondo della pianificazione pubblicitaria, ad esempio, nelle campagne a performance, indica quanti euro sono stati ricavati in funzione di un euro investito.

Nel nostro caso ROI = Reddito Operativo / Capitale Investito

Il Reddito Operativo (RO) detto anche EBIT è il risultato dell’esercizio prima del conteggio delle tasse.

Il Capitale Investito invece = immobilizzazioni+ attivo circolante – passivo circolante e rappresenta il capitale allocato effettivo

Ecco la classifica ROI nel 2011 e nel 2012





ROS
Il Ros invece praticamente indica per ogni euro incassato quanti euro di reddito netto si hanno (ovviamente è un valore in percentuale)

ROS = Reddito operativo / Ricavi di vendita

Ecco la classifica ROS nel 2011 e nel 2012



Monday 7 July 2014

LA CLASSIFICA (economica) DELLE CASE EDITRICI ITALIANE (parte 1) - Vendite e Utili

Uno dei doveri di un imprenditore è conoscere il mercato in cui opera. Questo vuol dire saper leggere i numeri reali, che sono più veritieri di proclami, percezioni e facciate.

Il mondo del fumetto è povero di informazioni e spesso i magazine hanno paura di comunicare dati e, soprattutto, di commentarli. Dal canto mio, ho deciso di recuperarli alla fonte, visionando i bilanci di alcune case editrici per farmi un’idea dello stato del mercato e di Shockdom in esso, ben cosciente di essere ancora una piccola casa editrice, rispetto alle altre.

Ho deciso di condividere alcuni risultati. Ma, pur essendo i bilanci di dominio pubblico, non pubblicherò numeri, tendenze, percentuali o altro. Neanche di Shockdom, per evitare che con un semplice confronto si possano trovare indicazioni su numeri altrui. 

Farò soltanto una classifica.

Non è mia intenzione indicare aziende di successo né soprattutto, additare fallimenti. In un mercato di nicchia un'azienda che oggi sta per chiudere, domani potrebbe essere sul podio.

Ad esempio, nel 2012 Shockdom fa una grande figura, ma so già che nel 2013 scenderà nelle classifiche, mentre altre faranno il percorso inverso.

Per fare l'analisi ho preso in considerazione alcuni indici e parametri che vengono valutati quando si fa il check di un’azienda

AVVERTENZA: non ci sono tutte le case editrici e in particolare mancano Disney e Panini, perché hanno forme di business prioritarie e superiori rispetto ai fumetti ed è quindi inutile inserire i relativi dati, drogherebbero troppo i risultati.

Ho sviluppato l'analisi su due anni, il 2011 e il 2012 (i bilanci più vicini per adesso reperibili, quelli del 2013 lo saranno nei prossimi mesi). Mostrerò i dati un parametro alla volta.

Ho deciso di partire da quelli che sono due dei valori più interessanti e immediatamente reperibili direttamente dal bilancio: i Ricavi delle vendite e l'Utile di esercizio. Quest'ultimo è il valore finale del conto economico e dice se un'azienda sia andata in passivo o in attivo.

I Ricavi delle vendite non corrispondono alla vendita di soli fumetti, ma anche di eventuali altri prodotti/servizi che l'azienda offre al mercato.


RICAVI VENDITE





UTILE DI ESERCIZIO




Come si vede, la classifica degli utili può essere molto diversa da quella delle vendite. Quest'ultima tende ad essere più stabile, mentre quella degli utili dipende molto dai costi, dagli investimenti e altre attività dell'azienda.

Mentre passando dal 2011 al 2012 nei ricavi le cose sono rimaste praticamente identiche, negli utili vediamo che ci sono stati parecchi cambiamenti. Dobbiamo aspettare i bilanci del 2013, che usciranno dopo l'estate, per capire se questa tendenza è definita o se ci saranno altri cambiamenti. 

Vista la particolarità del 2013 per il mercato del fumetto, credo che cambiamenti ce ne saranno e anche significativi.

Nell'articolo successivo parliamo di ROI e di ROS.






Tuesday 1 July 2014

Editoria italiana: cercasi marketing disperatamente

Poche settimane fa sono stato contattato da una casa editrice italiana di una certa importanza, non fumettistica, che pubblica firme di livello internazionale, perché avevano bisogno di una consulenza di marketing digitale.

Nei due incontri che abbiamo fatto, sono rimasto colpito dalla mancanza di una figura con competenze base di marketing generico in una casa editrice di quel  livello. Mentre parlavo di cose veramente elementari come la misura della brand awareness, di purchase funnel, mi guardavano come se stessi parlando di teoria delle stringhe e prendevano appunti.

Questa difficoltà la vedo anche nel mondo dei fumetti, con case editrici di primo piano che si affidano a figure più editoriali che di marketing. Vedo cioè, la mancanza di una persona che abbia gli strumenti per capire dove si è, definire dove si vuole arrivare e poi utilizzare gli strumenti necessari perché ciò accada.

Rimango in effetti perplesso quando su Fumettologica i responsabili di Sergio Bonelli Editore, alla domanda

Ritenete che il web abbia influenzato le vendite di Dragonero e Orfani, le due serie sulle quali avete investito di più in comunicazione? Prevedete ulteriori attività online?”

Rispondono

I risultati di Dragonero e Orfani non si discostano da quelli delle altre ultime serie e miniserie presentate, quindi non saprei dire se il (per noi) nuovo modello di comunicazione adottato per il loro lancio abbia prodotto i risultati sperati… Di certo proseguiremo a utilizzare i nuovi canali di comunicazione anche per il futuro. Senza esagerare, però.

Non tanto sulla capacità di capire se un investimento abbia avuto risultati (al giorno d'oggi sempre più difficile non saperlo, ma ci sta), quanto per la frase "Di certo proseguiremo a utilizzare i nuovi canali di comunicazione anche per il futuro. Senza esagerare, però.". Perché indica una buona quantità di confusione sul futuro, che non va bene se ad averla sono i manager. 

In occasione del lancio di Orfani, su Il Fatto Quotidiano, fu riportato questo virgolettato

Dopo il numero 1 proviamo ad assestarci sopra le 50mila copie – dice Marcheselli – sarebbe un fenomeno sopra le 80mila”. 

Orfani vende 29.000 copie, dati della Sergio Bonelli Editore a Fumettologica
Direi che questo risultato numerico non può non far porre alcune domande.

Supponiamo che siano stati usati degli strumenti per fare una stima di 50.000 copie, anche solo l'esperienza di decine di anni di editoria. Il risultato è stato il 40% in meno. 

Quindi il risultato è stato molto al di sotto delle aspettative.

Attenzione: non vuol dire che Orfani sia un flop tout-court, perché come dichiara Recchioni e riportato da Tuttocartoni, Orfani è "la terza testata per guadagno della SBE" e quindi va benissimo. Non è questo il punto.


Il punto è che generalmente un'azienda definisce un piano economico a inizio anno, per raggiungere un obiettivo alla fine dell'esercizio. Sbagliare le previsioni di vendita di un prodotto potrebbe influenzare molto i risultati dell'azienda e il piano strategico dell'anno successivo.


Perché Orfani non ha raggiunto le stime?

Sbagliato l'approccio pubblicitario (quindi un problema operativo che si può sistemare) o il prodotto è stato posizionato in maniera sbagliata, mirando ad un certo target che non ha risposto (e qui il problema è ben più grave perché strategico) ?

Ho saputo che la casa editrice milanese sta implementando un team di marketing al proprio interno. Spero che l'equazione non sia marketing=pubblicità, perché temo che le cose non cambierebbero molto.